Il futuro del settore Hair&Beauty: come si evolve in
tempi complessi
Il periodo che stiamo vivendo è probabilmente uno dei più particolari della storia imprenditoriale italiana recente. Il futuro del settore Hair&Beauty si intreccia con sfide impreviste, decretate da continui limiti alle attività che impediscono i contatti in presenza con i clienti, limitano incontri, corsi di formazione e convegni.
Questo contesto ha costretto molte aziende del settore Hair&Beauty a reinventarsi, trovando modi nuovi di fare business. In alcuni casi, questo ha influenzato profondamente anche le strategie di approccio ai mercati esteri.
Per comprendere meglio il futuro del settore Hair&Beauty e ciò che sta accadendo, ho lanciato un sondaggio tra le aziende del settore con cui sono in contatto. Oggi voglio condividere i risultati di questo sondaggio, che offrono utili indicazioni sull’evoluzione del nostro settore nel presente e nel prossimo futuro.
ASPETTI EMOTIVI
Se c’è una cosa che l’emergenza Covid-19 ci ha insegnato è che non si può rimanere in attesa. La paralisi non è un’opzione, soprattutto in un periodo in cui le restrizioni non hanno una scadenza ben precisa.
Infatti, solo il 9% delle aziende ha dichiarato di aver continuato a operare come prima, mentre il 18% versa ancora in uno stato di confusione, senza una chiara direzione da intraprendere.
Il restante 73% dei Responsabili Marketing ha riconosciuto la necessità di trovare nuovi modi di fare business. Questa consapevolezza è accompagnata da un sentimento positivo: il cambiamento non viene visto come una battuta d’arresto, ma come un’opportunità per il
futuro del settore Hair&Beauty.
Jim Collins, autore del best seller “Good to Great”, basato su una ricerca decennale dei fattori di successo che caratterizzano le aziende vincenti, afferma che tutte le aziende che hanno raggiunto livelli di eccellenza nel business sono partite dal riconoscere i problemi che si trovavano ad affrontare, guardarli dritti negli occhi, e con lo stesso realismo valutare possibili opzioni di azione, con la fiducia assoluta nella vittoria finale.
Dobbiamo essere fiduciosi dunque, e allo stesso tempo rimboccarci le maniche.
Consapevoli che lo scenario è cambiato e che è in continua evoluzione, abbiamo bisogno di rivedere in primis il rapporto con mercati e clienti.
In questo senso si inserisce la seconda domanda del sondaggio, finalizzata ad indagare:
L’APPROCCIO DELLE AZIENDE VERSO I MERCATI ESTERI
La necessità di guardare oltre il mercato locale è evidente. Le aziende stanno rivedendo le loro strategie verso i mercati esteri, che diventano sempre più centrali per il futuro del settore Hair&Beauty.
● 27% delle aziende non ha ancora preso decisioni sugli investimenti esteri.
● 18% delle aziende ha mantenuto le politiche definite prima dell’emergenza.
● 55% delle aziende sta aumentando gli investimenti nei mercati esteri, ampliando il proprio raggio d’azione grazie al digitale.
Nessuna azienda ha diminuito gli investimenti esteri, un dato che evidenzia la fiducia nelle opportunità globali, soprattutto attraverso canali digitali che semplificano il rapporto diretto con i consumatori finali.
Non è il tempo per tirare i remi in barca, anzi semmai è il tempo di spingere ancora di più sull’acceleratore, di diversificare i rischi e di giocare le opportunità su più tavoli.
L’emergenza in corso sta delineando un nuovo scenario e lo subiremo tanto meno in maniera passiva quanto più contribuiremo a crearlo in maniera attiva.
In questo senso si inserisce la terza domanda del sondaggio, finalizzata ad indagare come è cambiata la comunicazione verso i clienti e l’utilizzo dei canali tradizionali attraverso cui raggiungerli.
Per approfondire le opportunità legate ai mercati esteri, puoi leggere questo articolo sulle strategie di internazionalizzazione che approfondisce come il digitale stia rivoluzionando l’approccio globale.
L’APPROCCIO AL CLIENTE
Le limitazioni imposte dai decreti hanno portato una frattura nella relazione umana e personale con il cliente.
Allo stesso tempo hanno prodotto un fenomeno del tutto straordinario: portare online, verso una relazione a distanza, anche quelle persone che prima non erano del tutto amiche della tecnologia.
Migliaia di persone, spinte da necessità, si sono riversate sul web alla ricerca di prodotti, informazioni o semplicemente di quel “contatto umano” che non possono più avere dal vivo.
L’opportunità, ovviamente, per le aziende dell’Hair&Beauty è quella di farsi trovare. Farsi trovare con un marketing fortemente basato su due pilastri: contenuti e relazione.
Lo scopo è quello di porsi come punti di riferimento per il proprio target (composto tanto da clienti finali, quanto da distributori e altri partner di business), di raggiungere una maggiore coesione e vicinanza relazionale con loro.
Questo è un lavoro che può consentire di acquisire un importante vantaggio competitivo quando tutto ripartirà, soprattutto perché quel che è certo è che ripartirà in una modalità diversa.
Le aziende del settore Hair&Beauty sembrano averlo compreso, tant’è che fra le risposte trapelano tante iniziative che vanno nel senso di creare una relazione più stretta con il pubblico target: lancio di nuove newsletter, education online, webinar e una più intensa comunicazione sui canali social.
Sembra non essere cambiato, invece, lo stile di comunicazione, che rimane per ogni azienda quello definito prima che scoppiasse l’emergenza Covid-19.
In altre parole il virus rimane fuori dai nostri messaggi, dal nostro mondo frizzante e glitterato. E mi verrebbe da dire: menomale!
L’APPROCCIO ALL’INNOVAZIONE
Ultimo ma non ultimo, abbiamo voluto indagare come le aziende del settore Hair&Beauty hanno pensato di superare gli ostacoli legati alle principali restrizioni: quelle che interessano i consumatori finali, sempre più in difficoltà nel fare shopping nella maniera tradizionale, e quelle che interessano i clienti rivenditori o distributori, ai quali è preclusa quasi del tutto la possibilità di incontrare le nostre aziende all’interno di fiere,
corsi di formazione, workshop e congressi.
Anche in questo caso la parola d’ordine è: online!
● Webinar e corsi digitali in diretta o in registrata sono la nuova frontiera della
formazione per il cliente intermedio
● Negozi online e piattaforme di ecommerce sono il nuovo spazio dello shopping che il cliente finale fa direttamente dalla casa madre.
● Particolarmente degna di nota è l’iniziativa di alcuni brand di organizzare delle fiere digital con l’utilizzo di piattaforme per le videoconferenze.
Insomma, siamo davanti ad una rivoluzione e – che ci piaccia o no – gli effetti di tutto questo rimarranno molto più a lungo di qualsiasi virus.
Quelle che in un primo momento sono state innovazioni dettate dalla necessità rischiano di cambiare per sempre le abitudini di acquisto dei clienti o le modalità con cui ricevono la formazione da parte delle case madri, anche perché – è innegabile – spesso le nuove modalità sono anche più comode.
Siamo sicuri che i clienti finali compreranno nei punti vendita quando potranno tornare a farlo o alla fine di tutto si registrerà un sostanziale spostamento degli acquisti online?
Siamo sicuri che i nostri clienti esteri vorranno venire in Italia per seguire i nostri corsi tecnici o magari continueranno a preferire di seguirli comodamente seduti nel loro ufficio a Madrid, Londra, New York, Shangai?
L’emergenza sta cambiando le abitudini, dobbiamo essere pronti ad evolvere per sempre i nostri vecchi modelli.
Per questo non si spiega l’atteggiamento “di attesa” di alcune aziende (poche per fortuna!) che dal sondaggio risultano ancora legate alle modalità di comunicazione, formazione e vendita che adottavano prima che questo tornado chiamato Covid-19 si abbattesse sul mondo intero.
Restano ferme, in attesa che vengano rimosse le restrizioni, che si possa tornare a fare corsi in presenza, che si possa tornare a vendere nella maniera tradizionale.
Cosa che ci auguriamo tutti, ma che è tutt’altro che scontata.
Oggi noi tutte aziende del settore “bellezza”, da chi produce make-up, a chi realizza prodotti di bellezza e per capelli, da chi fa packaging a chi come noi fa traduzioni, siamo tutte chiamate a cavalcare l’innovazione.
E questa innovazione spesso passa dal digitale.
È un’innovazione che ci è stata imposta, che è necessaria, ma che può fare da trampolino di lancio ad un progresso smisurato, se riusciamo a farne tesoro.
L’emergenza in atto sta fungendo da forte acceleratore in molte “industrie” e noi non possiamo essere da meno, proprio noi che facciamo dell’innovazione il nostro fiore all’occhiello.
Oggi quell’innovazione deve coinvolgere tutti i reparti aziendali: non solo la produzione, ma anche il marketing, la strategia, la distribuzione.
Chi per primo si porrà le domande su come evolvere il nostro settore, per primo troverà le risposte.
Chi per primo si muoverà nella direzione del digitale, per primo ne coglierà i frutti e le potenzialità.
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Katiucha Boncompagni
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